giovedì 24 settembre 2009

chi è Bride?

Adesso un passo indietro, per conoscere meglio Bride, la società egiziana e i meccanismi (così diversi da quelli italiani… o forse no??) che regolano il tema principale del romanzo… il MATRIMONIO! E chi meglio di lei può presentarsi ai lettori italiani? Ecco quindi in anteprima assoluta alcuni estratti del libro.

Pronunciate la formula «Nel nome di Dio clemente e misericordioso», e restate con me.
Una cosa alla volta.Prima di tutto, mettiamoci d’accordo sul fatto che l’argomento «matrimonio», «sposi» e «tardare a sposarsi» è estremamente delicato.Ed è molto difficile che troviate qualcuno che ne parli senza peli sulla lingua, specialmente tra le ragazze. Perché quella che ne parla con franchezza viene vista come una sfacciata, una maleducata, come una che ha fretta di sposarsi o che è rimasta zitella perché non se l’è pigliata nessuno!
Stabiliamo ora un altro principio importante: in Egitto, il numero di ragazze è di gran lunga più elevato rispetto al numero di uomini.Perché la percentuale di donne è maggiore? Ve lo dico io: per via delle signore che continuano a partorire finché non arriva il maschio.
Ok, ma allora cosa deve fare una ragazza, secondo voi?
E questo senza considerare il «timer» che scatta a partire dal momento in cui ti laurei. Ovvero: una ragazza comincia a considerarsi zitella se sono passati due o tre anni dalla laurea e non si è ancora fidanzata.Io, personalmente, ho cominciato ad avere la sensazione che resterò zitella già dai miei ventitré anni... E allora, che fare?Francamente, questa stupida società in cui viviamo che stima il valore di una ragazza in base al matrimonio (quella che si sposa in fretta è in gamba, quella che ritarda deve vergognarsene), e in cui di contro l’uomo ha il diritto di scegliere, porre condizioni, fare il libertino e passare quindi peresperto, «uomo di mondo», e pur avendo oltrepassato i quaranta può sposare quando gli pare una diciottenne, a Dio piacendo, ebbene questa società è ingiusta e spietaaaaataaaa!
Ed è per questo che io, «Bride» (che sarebbe «sposa», ma in inglese fa più figo e la gente dirà che sono colta), ho deciso di scrivere sull’argomento e di analizzarlo da tutte le possibili angolazioni cosicché chi non ha capito capisca, e chi non sa sappia, che le ragazze sono delle poverette, che lo stress che hanno addosso aumenta di giorno in giorno e che la gente esprime giudizi a vanvera.Restate con me, quindi: vi racconterò qualcuno dei disastri che mi sono capitati, così saprete cosa ci tocca sopportare...

3 commenti:

  1. E' un libro molto simpatico, consiglio a tutti di leggerlo soprattutto per capire come funzionano davvero le cose (nel bene e nel male)in una società islamica. Io l'ho letto tutto in versione originale (studio arabo e stavo traducendo il libro come parte della mia tesi quindi questa traduzione mi ha un pò rovinato i piani, ma è bello notare, leggendo e confrontando le due traduzioni, che la mia è corretta e forse anche un pò più fedele in alcune parti)! Allora buona lettura a tutti.

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  2. ciao kika! benvenuta sul blog e grazie del primissimo commento! e in bocca al lupo per la tesi ;-)

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