lunedì 21 settembre 2009

L'annuncio di zia Ficcanaso

Per tutti i futuri lettori, ecco un primo assaggio delle avventure di Bride, tratte dal suo blog (tradotto per noi, come il libro, da Barbara Teresi) che si trova qui a dover digerire la notizia del matrimonio di sua cugina Susan, figlia di zia Ficcanaso...

Dunque, ragazzi… oggi rientrando in casa mi sono imbattuta in una scena da spezzare il cuore: mamma, con gli occhi smarriti e il respiro affannoso, stritolata tra zia Ficcanaso e sua figlia Susan. Zia Ficcanaso mi guarda. Ha il volto illuminato e l’aria allegra, Ma questa benedetta donna non l’avevamo di recente scaraventata giù per le scale, interrompendo così le relazioni diplomatiche con lei ed espellendo l’ambasciatore? Ma non le scorre il sangue nelle vene?
Strano davvero. Ma non è tanto questo che mi fa strano. A stranirmi sul serio è Susan: la ragazza se ne sta seduta con le gambe accavallate, un gran sorriso stampato in faccia e una gioia negli occhi che non lascia presagire nulla di buono.
Questo genere di gioia negli occhi della gente scatena in me delle reazioni allergiche. Perché mai la gente dovrebbe essere così contenta? Voglio dire… c’è poco da stare allegri!
A meno che…
A meno che…
Prima ancora che riuscissi a formulare il pensiero, sulla mia capoccia – e su quella di mia madre – si era abbattuto quest’ennesimo violento colpo del destino, sotto forma delle crudeli parole di zia Ficcanaso: Non vieni a congratularti con Susan, Bride? Susan si fidanza!
DA RA DA DAAN…
Mamma è rimasta di sasso, gli occhi sbarrati.
Per la prima volta ho afferrato appieno il senso dell’espressione “il collo le è diventato come un granello di sabbia”.
Mamma, poverina, il collo non ce l’ha proprio più, è sparito. È come se la testa fosse stata montata direttamente sulle spalle con delle viti e il mento saldato alla cassa toracica…
Affinché possiate farvi un’idea dell’entità del colpo inferto a mamma da queste parole, dovete sapere in che stato psicologico si trova da un po’ di mesi a questa parte: la povera donna è sull’orlo di una crisi nervi e ormai si aggira per casa parlando da sola e chiedendo consigli a chiunque sull’annoso problema (come accalappiare un marito?), che ormai in Egitto sta diventando ben più grave del problema delle file per il pane sussidiato dallo stato.
A chiunque e a qualunque cosa! Figuratevi che una volta l’ho sorpresa ad aprire il frigorifero e rivolgersi a una confezione di latte.
Voglio dire: se arrivasse un pretendente qualsiasi a chiedere la sua mano adesso, dovremmo accettarlo o aspettarne uno migliore? E se decidiamo di aspettare, per quanto tempo dovremmo farlo?
Un’altra volta l’ho vista aprire il forno e dire: Ah, sì? È questo che pensi? Aspettiamo ancora? Sai che ti dico? I tuoi consigli sono tutti bruciacchiati e le tue opinioni non sono ben cotte!
Ma la volta in cui mi sono preoccupata sul serio è stata quando mi ha detto che voleva spolverare il tappeto. Dopo averle portato il tappeto sul tetto, sono ridiscesa.
Non vedendola tornare ho temuto il peggio e dopo un po’ sono andata a vedere perché ritardava…
L’ho trovata con il battipanni stretto in pugno, intenta a batter colpi sul pavimento: Ma perché non me l'hai detto fin dall'inizio? A quest'ora l'avremmo fatta finita da un pezzo!

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