mercoledì 7 ottobre 2009

Ghada su Vanity Fair

Farian Sabahi intervista Ghada per Vanity Fair in edicola oggi:


DONNE SENZA MARITI
Una scrittrice racconta in un libro i sogni di coppia delle egiziane. "Ma trovarne uno decente è dura".

"Nei negozi egiziani si trova lingerie di ottima qualità, la sfida è trovare qualcuno che meriti di vedercela addosso!", osserva tagliente l'egiziana Ghada Abdel Aal. Trent'anni, farmacista, nel tempo libero tiene un blog da cui nasce il libro Che il velo sia da sposa! in uscita nelle librerie (Edizioni Epoché, 15,00 euro).
A chiedere la sua mano sono i tipi più strampalati. Nel libro lei li deride, ma la morale è che accalappiare un egiziano come si deve è impossibile?
"Trovare un marito decente è difficile, soprattutto in piccole città come la mia, a un paio di ore dal cairo. Noi ragazze non abbiamo molte occasioni per incontrare il tipo giusto, anche perché non frequentiamo centri sportivi e la sera non andiamo a ballare. Sono le nostre famiglie a combinare matrimoni, ma non sempre funziona: spesso va tutto a monte per questioni di soldi".
Nel libro non affronta l'argomento sesso: è ancora tabù?
"Ci insegnano che serve soltanto a fare figli... Non dobbiamo pensarci, e la maggior parte di noi lo scopre soltanto dopo le nozze".
Niente sesso prima del matrimonio?
"Siano credenti, e l'Islam vieta i rapporti sessuali fuori dal matrimonio. E poi, se una ragazza non arriva vergine alle nozze, potrebbe essere ripudiata all'istante, un rischio che poche possono permettersi di correre".
E ripiegare su uno straniero?
"Impossibile trovarne uno dalle mie parti, tranne forse sul posto di lavoro... Ma sarebbe complicato, perché le musulmane possono solo sposare uomini musulmani. Inoltre, tradizioni, usi e costumi diversi rendono difficile un'unione di quel tipo: non sono convinta che sia una buona idea."
E sposare un poligamo, come quello che nel libro viene a conoscerla in compagnia di due donne che non sono le sorelle, ma le sue prime mogli?
"Non sono contro la poligamia, che l'Islam permette in determinate circostanze. Ma non credo faccia per me, anche se, bisogna ammetterlo, potrebbe essere un modo per condividere il peso di un marito."

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